Psicologa, Psicoanalista, Prof.ssa di Filosofia e Scienze Umane | Salerno (SA)

Riflessioni sulla metamorfosi

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Riflessioni sulla metamorfosi

Intelligenza emotiva

Di Claudia Landi  Stralcio della tesi multidisciplinare presentata alla commissione di esame di Stato il 10 Luglio 2017 presso il Liceo linguistico "Alfano1" di Salerno

LA METAMORFOSI

La curiosità è l'essenza della conoscenza, così, solo per curiosità, ho cominciato a chiedermi cosa volesse comunicare Francesco Gabbani con la canzone vincitrice del festival di Sanremo del 2017 "OccidentalÌ's Karma"; ho analizzato meticolosamente tutto il testo della canzone, strofa per strofa, parola per parola e sono rimasta sbalordita quando mi sono resa conto che una canzone così, apparentemente leggera, accattivante, piacevole da ascoltare o ballare, sempIice da ricordare, fosse in realtà un testo pieno di riferimenti colti.
ll brano è fondamentalmente una presa in giro degli occidentali, un'analisi del nostro atteggiamento quando ci accostiamo alle pratiche orientaIi, alla ricerca di una serenità interiore, trasformandole fino ad "occidentalizzarle".
Ma oltre questa sarcastica critica sul mal riuscito tentativo di metamorfosi culturale della nostra società, nella canzone sono presenti riferimenti a Hegel, Marx,"Coca dei popoli, oppio dei poveri", a Shakespeare, "Essere .o dover essere, il dubbio amletico"; la metamorfosi della personaIità  individuale, che nella nostra società rappresenta, uno degli stereotipi dominanti, prosegue poi parafrasando il filosofo tedesco Friederich Nietzsche, "Quando la vita si distrae cadono gli uomini", la metamorfosi" dall'uomo che ha Dio, al superuomo che non ha bisogno di nessuno,".
Continuando ad analizzare il testo della canzone sono stata attratta ed incuriosita da due citazioni, che più di tutte mi hanno colpito, le citazioni sono quelle relative a "panta rei" e "la scimmia nuda balla".

Ho ricordato così che la frase "Panta rei" risale a Platone che la attribuisce ad Eraclito, un filosofo vissuto nel cinquecento avanti Cristo ad Efeso in Turchia, e che letteralmente significa "tutto scorre", ovvero "tutto si muove e nulla sta fermo" e confrontando gli esseri viventi alla corrente di un fiume, dice che "Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non sì può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma, a causa dell'impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va".
ln questo frammento Eraclito sottolinea come l'uomo non possa mai fare la stessa esperienza due volte, giacchè ogni ente, nella sua realtà apparente, è sottoposto a una continua metamorfosi, assoggettato alla legge inesorabile del mutamento.

La seconda citazione che mi ha incuriosito, forse anche più della prima, è quella relativa alla scimmia nuda che balla. La frase infatti è tratta da un saggio del 1967 dello zoologo inglese Desmond Morris dal titolo La scimmia nuda, nel quale si affrontava il tema dell'evoluzione del comportamento umano a partire dalla preistoria, analizzando l'uomo in quanto primate. Le conclusioni alle quali Desmond Morris giunge, ripercorrendo il cammino evolutivo dell'uomo in maniera scientifica e
razionale, sono quelle che, pur essendo l'unica scimmia priva di peli, (da qui l'aggettivo nuda) il comportamento dell'uomo è sostanzialmente analogo a quello degli altri primati e che molti nostri comportamenti più comuni, spesso
inconsci, sono in realtà frutto di continue metamorfosi ed adattamenti evolutivi della nostra specie.

E' straordinario, inaspettatamente avvincente, che in questo brano il tema della metamorfosi sia così fortemente espresso tanto da rappresentare, quasi in senso assoluto, l'intima essenza, l'anima nascosta del testo.

Il travestimento, il travestitismo, l'ermafroditismo, la vecchiaia, la putrefazione sono tutti fenomeni di metamorfosi che implicano pertanto un prima e un dopo, un inizio, una fase di crescita o di maturazione e una fine.

Già Ovidio nel 43 a.c., nelle famose Metamorfosi, descriveva una serie di trasformazione di personaggi mitologici in altrettanti animali, fiori o piante. Nella Metamorfosi di Apuleio, Lucio sì trasforma in un asino, capace però di pensare, conservando dunque la componente razionale. Per questi autori antichi si tratta di scritti dal potere magico ma che hanno una finalità didattica.

 Il tema del cambiamento d'identità, della spersonalizzazione, della trasformazione e del camuffamento ha sempre permesso agli autori di spaziare nelle loro trame narrative e di costruire testi originali ed interessanti assegnando alla metamorfosi non solo il significato di un cambio di aspetto, un travestitismo, ma qualcosa che comprende un processo continuativo di invecchiamento, crescita, sviluppo, maturazione o, in alcuni casi, di trasformazione totale.

Claudia Landi  Stralcio della tesi multidisciplinare presentata alla commissione di esame di Stato il 10 Luglio 2017 presso il Liceo linguistico "Alfano1" di Salerno


Intelligenza emotiva

LA PIOGGIA NEL PINETO

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane...

.Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti..

.Piove su le tue ciglia nere
sì che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.

In queste tre parole chiave (taci, ascolta e piove), si racchiude il senso di questa bellissima poesia dannunziana. Il poeta esorta la sua donna a tacere e ad ascoltare: qualcosa di imprevisto sta per succedere intorno a loro.
Taci Ermione, perché le tue parole sono superflue, é il bosco che ora sussurra, in lontananza, con parole nuove: il suo lieve timbro fatto di gocce e foglie.
Ascolta Ermione, quel suono lontano è la pioggia: il suo ticchettio si sta trasformando in una meravigliosa sinfonia dettata dalla diversità e ricchezza della natura.
Perditi, Ermione, nei colori e nei profumi del bosco, diventa foglia, albero , fiore, ogni altro suono è lontano. Piove su di noi e siamo noi stessi natura, tutta la nostra vita è rinnovata, i nostri sogni sono anch'essi veri perché nuovi, rinvigoriti e belli

.E piove su i nostri volti
silvani,
piove su le nostre mani
ignude,
su i nostri vestimenti
leggeri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione.

Contenuto e musicalità dei versi trasformano e portano l'uomo e la donna alla  fusione panica con la natura.
D'Annunzio nel celebrare il superuomo, esaltandone le qualità vitali ed estetiche, celebra anche la natura con la sua forza prorompente e nella quale l'uomo è totalmente assimilato.
I tre momenti cruciali di questa particolare esperienza di abbandono sono il silenzio dentro di sé (TACI), attivare canali sensoriali alternativi ponendo l'attenzione su altri suoni e colori (ODI? ASCOLTA), ed infine, l'elemento naturale (PIOVE) unificante e totalizzante che, per osmosi, immette l'uomo nella natura e la natura nell'uomo. Il sentimento che lega i due innamorati vaganti nel pineto grondante di pioggia, facilita e veicola il libero fluire delle pulsazioni che coinvolge anche noi.

La metamorfosi rappresenta un'esperienza magica dove, perdere il controllo significa abbattere e rinunciare a tutte le difese dell' IO che, pur se adattive e funzionali , imbrigliano la nostra personalità rendendola succube delle paure più profonde o mettendola in balia dei pericoli più minacciosi.
La libertà di esprimere la piena personalità e di sperimentare altro da sé è frutto di una graduale destrutturazione di tutte le impalcature, che ci siamo costruiti nel corso della vita per difenderci dalla paura e dal sentirci sopraffatti dagli eventi e dalle passioni.
IL concetto di OLTREUOMO o SUPERUOMO di Nietzsche delinea una ulteriore riflessione e un invito ad abbandonarsi alla potenzialità creativa recuperando la dimensione dionisiaca della vita oltrepassando i limiti che l' uomo ha posto a se stesso e, per ciò stesso all' umanità.

Claudia Landi studentessa
Dott.ssa Buonerba Antonella psicologa, prof.ssa di Filosofia e Scienze Umane


Dott.ssa Antonella Buonerba
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Iscritta all’Ordine degli psicologi della Campania n. 2635/A dal 25 maggio 2006
Laurea in Psicologia (indirizzo Psicologia clinica e di comunità)

 

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