Psicologa, Psicoanalista, Prof.ssa di Filosofia e Scienze Umane | Salerno (SA)

Arteterapia in educazione e riabilitazione

  • Home
  • Articoli
  • Arteterapia in educazione e riabilitazione
Arteterapia in educazione e riabilitazione

Arteterapia in educazione e riabilitazione

Per Arteterapia si intende l'uso delle Arti e dei processi creativi per promuovere la salute, favorire la guarigione o semplicemente per migliorare la qualità della vita dell'individuo.
Negli ultimi anni, a fronte degli evidenti benefici del suo uso nella terapia e nel mantenimento della salute, è cresciuto enormemente l'interesse per l'Arteterapia.

Il concetto di Arteterapia come disciplina è relativamente nuovo e le sue origini sono da ascriversi al continuo rapporto tra cultura ed attività artistica.

Alcuni autori sono arrivati a suggerire che tra arte e società esista un legame inscindibile, pertanto la salute di una società si riflette nella sua attività artistica e viceversa. Analogamente, il diritto a produrre la propria impronta creativa può essere considerato come indice di salute dell'individuo.
Storicamente la creazione artistica è stata riservata ad una stretta cerchia di individui, specificatamente dotati.

 Eppure tutti gli individui, in quanto esseri umani, hanno il diritto di produrre il proprio esclusivo segno creativo, un'impronta personale che affermi il proprio sé: “Io ci sono e ho qualcosa da esprimere”.

L'arte nutre lo spirito, motiva un individuo a migliorare, crescere, guarire, e determinare anche mutamenti fisiologici nel proprio organismo. 
Nel processo creativo l'individuo è libero di esprimere i propri sentimenti, indipendentemente dall'altrui volontà.
L'integrazione dei processi artistici all'interno del contesto sociale favorisce la crescita di una persona sana in una società sana. È essenziale quindi, non soltanto per l'individuo, ma anche per la società, che le attività creative siano utilizzate nell'assistenza sanitaria, nella riabilitazione, nell'educazione speciale, perché i risultati dimostrano i miglioramenti sotto svariati aspetti che riguardano la postura, l'immaginazione, la coordinazione, l'accettazione di sé e degli altri, la costruzione di interazioni sane.
L'arteterapia viene quindi impiegata in diversi contesti che rispecchiano la molteplicità di applicazioni e la pluralità degli approcci teorici e delle pratiche artistiche. 
Al disegno ed alla scrittura, che per prima sono state impiegate, nel tempo, si sono aggiunte, la lettura, la pittura, la musica, la danza, il teatro, la cinematografia.

Per molti anni la discussione sull'Arteterapia si è soffermata sulla sua definizione concettuale, cercando di valutarne la legittimità terapeutica in medicina e psicoterapia, più che stabilire i benefici dell'attività artistica in sé. 
Bernie Warren docente di Teatro all'Università di Windsorbin Canada, afferma che, essenzialmente, si è cercato di dare risposta alla domanda sbagliata perché bisognava chiedersi "quando l'arte può diventare terapia?"

Con questo quesito, Warren non intende spostare l'attenzione dalle Arti come terapia alle Arti come componente della salute, ma si sofferma sul processo creativo.
L'autore infatti sottolinea che quando un individuo è impegnato in un'attività creativa è in uno stato psicofisico che integra mente, corpo e spirito, offrendo quindi l’opportunità di comprendere il mondo interno e di come egli decifra la realtà.

Warren sostiene che non ci sia nulla di mistico nell'essere creativi giacché l'attività creativa è frutto del proprio background. 
Mentre gli  artisti professionisti, nella loro vita artistica, affinano le loro conoscenze ed abilità tecniche per migliorare l'espressione del proprio gesto creativo, il terapista ha il  compito di orientare l'individuo e permettergli di progredire. Nell'Arteterapia egli deve sviluppare un ambiente creativo che agevoli il processo creativo sia al singolo individuo che all’eventuale gruppo.

Arteterapia in educazione e riabilitazione

Per svolgere al meglio il compito, il terapista deve conoscere e comprendere tre fattori basilari: conoscere se stesso, avere padronanza dei mezzi creativi che intende adoperare, conoscere i membri del gruppo sia come individui che come parte dell'insieme.
Warren, pur rimarcando quanto siano rare le persone che hanno una totale conoscenza di sé, ritiene che la maggior parte degli operatori ha una buona conoscenza dei propri punti di forza e debolezza, ed è tale consapevolezza che gli permette di avere quell’equilibrio necessario per essere una buona guida ed aiutare l'individuo ed il gruppo a liberare in maniera controllata le energie creative.
Compito dell'operatore è creare un'atmosfera positiva e fiduciosa nella quale tutti si sentano liberi di esprimersi, senza il timore di subire critiche inutili o negative, accrescendo così la loro fiducia ed autostima. Così, con l'Arteterapia, attraverso tecniche e materiali appropriati, si favorisce la conoscenza di se stessi, delle proprie potenzialità, rendendo possibile l'integrazione delle risorse di cui la persona dispone. 
L'origine della creazione sta nel ricreare l'emozione vissuta in precedenza ed incanalarla usando l'espressione creativa. Bisogna considerare che poiché cambiano i bisogni dell'individuo, possono, nel tempo, essere diverse le espressioni creative che l'individuo ritiene più utili ad esprimere se stesso.
Compito dell'operatore è fornire ai membri del gruppo le abilità tecniche ed il linguaggio del mezzo creativo con il quale vogliono esprimersi. 

Testimonianza 

Salve, sono Maria Carmen Montani e sono un'artista. Noi pittori abbiamo venduto il cuore al colore, con esso noi esponiamo  il nostro animo su una tela bianca. 
Ogni  colore con la sua singola tonalità, ci completa.
 Noi espressionisti non amiamo parlare di noi stessi, usiamo il colore e non ci importa realmente se qualcuno ci capisce. Sappiamo che siamo artisti  quando riusciamo a comprendere la nostra interiorità e a portarla fuori. Perciò non siamo persone comuni. 
 Il vero nostro compito, oltre che esporre noi stessi, è portare la persona che osserva l’opera a comprendere il suo vero scopo nella vita. 
Se solo tutti stessero in silenzio a osservare l’arte scoprirebbero che conoscere noi stessi ci completa. 
Questo è il potere degli artisti. 
Questa è la mia arte. 
Molti non la capiscono e mi considerano matta, ma in fondo mi piace. I miei quadri sono forti perché rappresentano la mia negatività, che esprimo in questo modo sperando che finisca.
 Mostro alcune mie opere non per essere compresa, ma per far capire che la felicità interiore si cerca attraverso il dolore  e io ho trovato il modo di farlo. Spero che anche gli altri la trovino.

Arteterapia in educazione e riabilitazione

Considerazioni

Esprimere il dolore attraverso l'arte è senza dubbio un modo per conoscerlo, definirlo, accettarlo e condividerlo.
I quadri di Maria Carmen urlano un dolore intenso e profondo che ben rappresenta la condizione esistenziale dell'uomo.
Sono vuoti di sguardi spenti, lacrime di sangue che solcano un viso attonito e che si perdendono nella tela, bocche carnose che si protendono in baci solitari attraverso il rosso di una passione che non però non è spenta. 
Anche il dolore ha la sua sensualità perché si manifesta in una forma di soggettiva originalità, ma anche di universale riconoscimento. In tal modo  tutti possano ritrovare nell'oggetto parti di noi stessi che altrimenti non saremmo in grado di capire.
È una bellezza che nasce da un dolore che si trasforma, a partire dalla
 ri-conoscenza. 
Anche un percorso analitico può essere arte perché è parola che si fa pennello e dipinge con i colori delle emozioni la nostra storia di vuoti e di dolori.
Il sogno è arte dell'inconscio, in quanto drammatizzazione è rappresentazione di contenuti nascosti. 
Essi designano conflitti interni con cui l'uomo, faticosamente, scende a compromesso, nelle molteplici forme di nevrosi che vive ogni giorno.
Dipanare il significato del sogno, così come si dipana una matassa di lana, è espressione di creatività. L'arte del terapeuta si ravvisa nel riconoscimento della verità, di ciò che è  fonte di disturbo, attraverso la incomparabile arte di ascolto, di racconti e di silenzi. 

Dott. ssa Antonella Buonerba
 Psicologa, Psicoterapeuta in formazione 
Dott. ssa Alessandra Greco
Psicologa tirocinante

Articoli

TERAPIA INDIVIDUALE

DISTURBI DELL’UMORE

DISTURBI DI PERSONALITÀ

DISTURBI D’ANSIA

ELABORAZIONE DEL LUTTO

ADOLESCENZA E SCUOLA

TERAPIA DI COPPIA

ARTETERAPIA

LA FELICITÀ

Dott.ssa Antonella Buonerba Psicologa, Psicoanalista, Prof.ssa di Filosofia e Scienze Umane
Salerno (SA) - Avellino - Napoli

declino responsabilità | privacy | cookies policy | codice deontologico

Iscritta all’Ordine degli psicologi della Campania n. 2635/A dal 25 maggio 2006
Laurea in Psicologia (indirizzo Psicologia clinica e di comunità)

 

AVVISO: Le informazioni contenute in questo sito non vanno utilizzate come strumento di autodiagnosi o di automedicazione. I consigli forniti via web o email vanno intesi come meri suggerimenti di comportamento. La visita psicologica tradizionale rappresenta il solo strumento diagnostico per un efficace trattamento terapeutico.

©2016 Tutti i testi presenti su questo sito sono di proprietà della Dott.ssa Antonella Buonerba
© 2016. «powered by Psicologi Italia». E' severamente vietata la riproduzione, anche parziale, delle pagine e dei contenuti di questo sito.

www.psicologi-italia.it