Il gruppo e le sue caratteristiche
Nel 1951 lo psicologo inglese, esponente della teoria della Gestalt, Kurt Lewin, definì il concetto di gruppo:
“Il gruppo è un insieme di persone che interagiscono le une con le altre, in modo ordinato, sulla base di aspettative condivise”.
Emerge chiaramente che non tutti i raggruppamenti di persone sono un gruppo. Infatti, si possono definire gruppo: la famiglia, la classe scolastica, le squadre sportive, un team di lavoro oppure una rock band. Gli aggregati sono invece un insieme di individui anonimi che si ritrovano casualmente come una folla in piazza, i pendolari, un pubblico che partecipa ad uno spettacolo.
Un gruppo per essere tale deve possedere una struttura precisa. Tale struttura viene organizzata secondo i principi della Gestalt:
Le relazioni e le comunicazioni all’interno di un gruppo non seguono regole casuali ma equilibri ben precisi.
Le interazioni all’interno del gruppo si basano su indici e reti di comunicazione:
Il gruppo soddisfa bisogni precisi:
Nel primo caso tutti i membri accettano l’obiettivo comune, ciascuno si prende la responsabilità di quello che succede al suo interno, si tiene in considerazione l’opinione di tutti e non si teme il conflitto.
Tutti i membri sono soddisfatti, il gruppo risulta efficiente con una forte identità.
Quando si stabiliscono dinamiche negative, le persone estroverse prevalgono sugli introversi, il clima generale è di sfiducia, si stabiliscono relazioni improntate sulla possessività e la gelosia, si stabilisce una scala gerarchica di potere e si percepiscono sentimenti di minaccia nel gruppo stesso.
Come conseguenza delle dinamiche negative abbiamo il capro espiatorio e la discriminazione.
Il capro espiatorio è un membro del gruppo su cui si proiettano tutte le aggressività degli altri e questo si verifica quando ci sono tensioni latenti e il gruppo si coalizza contro di lui.
Il gruppo può mettere in atto azioni di bullismo cioè atti di ripetuta violenza fisica o psicologica agita da un gruppo di giovani verso il loro pari.
Tale fenomeno vede contraddistinti una serie di elementi:
Il cyberbullismo è un attacco offensivo e sistematico che viene effettuato attraverso i media digitali. E’ caratterizzato dall’anonimato, dall’assenza di confini spaziali e limiti temporali e vi è una totale mancanza di empatia e delle regole etiche.
Può essere attuato attraverso le seguenti azioni:
Tale termine deriva dall’inglese “to lead” che significa dirigere, guidare. Tutti i gruppi hanno bisogno di un leader, per funzionare, che abbia il compito di mantenimento.
Il leader per essere autorevole deve avere le seguenti caratteristiche :
La leadership può essere autoritaria, permissiva o autorevole. La leadership autoritaria ha uno stile decisionale imperativo, quella permissiva espone il gruppo all’inconcludenza, invece quella autorevole, la più efficace, lavora in funzione dell’accrescimento del gruppo.
Può essere distruttivo quando deteriora il clima del gruppo e costruttivo quando il gruppo accetta il disaccordo come fattore positivo per il raggiungimento degli obiettivi comuni di lavoro.
COME VIENE GESTITO IL CONFLITTO?
Il conflitto può essere gestito con la fuga quando si ritiene che esso si risolva da sé o si possa evitare; con la lotta quando si impongono regole e norme rigide di comportamento; con la rinuncia parziale che implica un processo di meditazione tra le parti; con la cooperazione che rappresenta la vera soluzione dei conflitti perché si raggiungono i massimi livelli di risultato tra i singoli e il gruppo.
Le barriere comunicative ostacolano la crescita del gruppo se sono reiterate da parte dei singoli membri. Esse sono:
Affinché esso diventi un motivo di crescita del gruppo, bisogna fare in modo che non venga congelato, occorre infatti affrontarlo chiedendo spiegazioni o cercando di calarsi nei panni di chi formula una critica e mantenere comunque la calma.
Il gruppo influenza profondamente lo sviluppo della personalità del singolo; infatti le relazioni familiari sono determinanti nella formazione dell’individuo che le trasmetterà anche nella nuova famiglia.
Il contesto sociale influisce sulla determinazione del proprio sé nei vari individui in misura diversa a seconda del tipo di cultura cui essi appartengono: nelle culture individualiste, come quella nordamericana e in parte quella europea, il soggetto ricerca la propria realizzazione personale attraverso la valorizzazione delle proprie differenze e unicità; nelle culture collettiviste, come quelle orientali, egli è indotto invece a realizzarsi attraverso le relazioni con gli altri appartenenti ai gruppi.
Studiare i gruppi e il loro funzionamento è di fondamentale importanza per comprendere le personalità individuali e il funzionamento delle società.
Dott.ssa Antonella Buonerba
Docente di Teoria e Tecniche della Comunicazione e Relazione
Dott.ssa Antonella Buonerba Psicologa, Psicoanalista, Prof.ssa di Filosofia e Scienze Umane
Salerno (SA) - Avellino - Napoli
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Iscritta all’Ordine degli psicologi della Campania n. 2635/A dal 25 maggio 2006
Laurea in Psicologia (indirizzo Psicologia clinica e di comunità)
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