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La retorica e il linguaggio figurato

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La retorica e il linguaggio figurato

La retorica e il linguaggio figurato

Alla base di una comunicazione efficace sta la capacità di coinvolgere l'interlocutore: un messaggio per destare interesse deve incuriosire. Occorre quindi utilizzare un linguaggio originale, ricco di figure retoriche cioè scelte espressive che rendono più creativa e innovativa la comunicazione.

Il messaggio pubblicitario si fonda sulla necessità di condizionare le scelte di acquisto del consumatore e pertanto si serve di un linguaggio retorico caratterizzato da raffinate strategie di persuasione.

Le figure retoriche infondono nel messaggio una particolare carica emotiva sorprendendo l'interlocutore e coinvolgendolo attivamente.

Il linguaggio figurato è polisemico, cioè ha più significati: si distingue il linguaggio connotativo che nasconde dei significati al di là di quello letterale e apparente che, invece, si definisce linguaggio denotativo.

Le figure retoriche possono definirsi di significato e di suono.

Le figure retoriche di significato sono: allegoria, ironia, metafora, metonimia e sineddoche, ossimoro e antitesi, personificazione, sinestesia, iperbole.

Nell'allegoria un concetto astratto viene espresso attraverso immagini simboliche (la nave in un mare in tempesta).

L'ironia consiste nel dire una cosa alludendo a qualcos'altro o addirittura al contrario.

Il buonumore e la simpatia aiutano sempre la comunicazione. In pubblicità, per il target adulto, è l'arma retorica più potente in grado di rendere complice il pubblico con il prodotto servizio offerto, come si fa con un amico con cui si condivide una battuta per stemperare l'atmosfera pesante.

La metafora è la più usata delle figure retoriche. Consiste nel paragonare due concetti o soluzioni distanti fra loro ma che condividono caratteristiche comuni per qualche aspetto. Dall'accostamento nasce una nuova immagine dalla forte carica espressiva. Le metafore risultano molto potenti dal punto di vista comunicativo. In pubblicità trasferiscono le qualità positive di un oggetto, situazioni, persona al prodotto /servizio pubblicizzato.

La metonimia e sineddoche consistono nell' esprimere un concetto non mediante la parola esatta nella sua completa estensione, ma attraverso dei particolari. Un esempio di slogan metonimico e: " Milka, il lilla che invoglia".

La retorica e il linguaggio figurato

L'ossimoro è l'accostamento di concetti di significato opposto che sembrano escludersi a vicenda come per esempio " sole nero o silenzio eloquente". Esso rompe con forza la consuetudine stuzzicando l'immaginazione di chi ascolta costringendolo ad associazioni inedite.

Simile all'ossimoro è l'antitesi che gioca sull'accostamento di contrasti: bianco-nero, grande-piccolo, amore-odio, buono-cattivo. Un esempio di slogan antitetico è "un caldo inverno".

La personificazione avviene quando si attribuiscono ad animali, cose e aspetti immateriali della realtà caratteristiche, sentimenti e azioni degli esseri umani.

La sinestesia consiste nell'associare termini che appartengono a sfere sensoriali diverse: visive, uditive, olfattive, tattili e gustative. (Note azzurre, profumi verdi).

Vediamo qui la fusione di percezioni sensoriali molto lontane tra di loro che, fondendosi in un'unica unità, hanno una straordinaria potenza emotiva ed espressiva. (Es: Fate l'amore con il sapore).

L'iperbole esprime un concetto in termini esagerati, come per es. "Stanco morto; toccare il cielo con un dito ".

Le figure retoriche di suono sono:
Rima: si verifica quando due parole terminano con lo stesso suono
Allitterazione: consiste nella ripetizione degli stessi suoni: " Canon, you can".
Onomatopea: si ha quando il suono delle parole imita un suono naturale come il tic tac della pioggia;
Paronomasia: è l'accostamento di parole che hanno un suono simile come nel proverbio" Chi non risica non rosica";
Climax: è la disposizione di parole secondo una gradazione semantica che dà il senso della crescita affidandolo al loro suono: " altissima. Purissima. Levissima".

La retorica è molto utilizzato nel linguaggio pubblicitario con lo scopo di persuadere il target di riferimento. E’ un linguaggio mutuato dalla letteratura, utilizzato da scrittori e poeti di tutti i tempi per esprimere e suscitare emozioni.

La capacità persuasiva dipende dal talento personale, ma è utile che faccia parte della competenza comunicativa di ognuno di noi perché, come noi sappiamo, comunicare è parte integrante della nostra natura, attraverso la quale, possiamo soddisfare e realizzare tutti i nostri bisogni.


Dott.ssa Antonella Buonerba

Docente di Teoria e Tecniche della Comunicazione e Relazione

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Dott.ssa Antonella Buonerba Psicologa, Psicoanalista, Prof.ssa di Filosofia e Scienze Umane
Salerno (SA) - Avellino - Napoli

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Iscritta all’Ordine degli psicologi della Campania n. 2635/A dal 25 maggio 2006
Laurea in Psicologia (indirizzo Psicologia clinica e di comunità)

 

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