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Il dialogo come forma di comunicazione e relazione

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Il dialogo come forma di comunicazione e relazione

Comunicazione e relazione si influenzano reciprocamente.

Lirica della motivazione

Il tipo di relazione tra due persone ha degli effetti sul modo in cui esse comunicano tra di loro; allo stesso modo la comunicazione può influenzare la relazione, ad esempio, un eloquio aggressivo condurrà a un rapporto conflittuale, mentre un discorso più intimo tra due persone che si conoscono poco porterà a diminuire la distanza tra di loro.

La pragmatica è la disciplina che studia gli effetti della comunicazione sul comportamento, e, quindi si focalizza sul rapporto tra emittente e destinatario considerando l’importanza degli interlocutori e del contesto in cui la comunicazione si svolge.

Il dialogo

Il modello più rappresentativo di comunicazione interpersonale è costituito dal dialogo, ovvero la conversazione faccia a faccia, nella quale gli interlocutori hanno la possibilità di intervenire e devono tener conto ciascuno della reazione dell’altro.

La conversazione è la forma più antica di comunicazione tra gli uomini.

Il dialogo fu introdotto da Socrate nel V secolo a.C. ad Atene. Egli è stato uno dei filosofi che ha maggiormente influenzato il pensiero occidentale. Trascorse la maggior parte della vita nelle strade e nelle piazze della sua città conversando con la gente che incontrava. Il suo atteggiamento non era quello di istruire gli altri, ma dava l’impressione di voler imparare da quelli con cui parlava. Nell’affrontare un problema inizialmente si limitava a fare delle domande fingendo di non sapere nulla e durante il dialogo aiutava l’altro a rendersi conto dei punti deboli e delle eventuali contraddizioni presenti nel modo di pensare del suo interlocutore. Socrate paragonò la sua attività all’arte della levatrice (maieutica) che aiuta la madre a dare alla luce il bambino e capì che il suo compito era quello di aiutare, anche attraverso l’ironia, gli esseri umani a partorire il giusto sapere invitandoli ad assumere un atteggiamento di ricerca e stimolandoli ad analizzare i pensieri, le credenze e i valori che venivano generati.

Platone scrisse molti dialoghi o conversazioni filosofiche nei quali si serviva di Socrate per esprimere i suoi pensieri. Nei Dialoghi Platone sviluppa e illustra il metodo socratico che ha come obiettivo di far emergere in maniera graduale l’infondatezza di quelle credenze che l’interlocutore tende a dare per scontate.

Il dialogo socratico, proprio perché basato sull’uso della parola (colloquio), diventa la matrice relazionale del rapporto paziente-terapeuta. Un dialogo collaborativo e attivo, guidato, empatico e razionale, volto a disconfermare errori di pensiero, di distorsioni cognitive e false credenze, soprattutto con pazienti adolescenti, consente l’apprendimento di una modalità di pensiero più flessibile e razionale, adattiva e funzionale al benessere della persona.

 


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Dott.ssa Antonella Buonerba Psicologa, Psicoanalista, Prof.ssa di Filosofia e Scienze Umane
Salerno (SA) - Avellino - Napoli

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Iscritta all’Ordine degli psicologi della Campania n. 2635/A dal 25 maggio 2006
Laurea in Psicologia (indirizzo Psicologia clinica e di comunità)

 

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